Il 29 marzo 1940, la città di Lahore, allora parte dell’India britannica, divenne il fulcro di un movimento politico che avrebbe cambiato per sempre il destino del subcontinente indiano. La Lega musulmana, guidata dal carismatico Muhammad Ali Jinnah, organizzò una storica sessione che vide l’approvazione della Risoluzione Lahore, un documento fondamentale che chiedeva la creazione di uno stato indipendente per i musulmani dell’India: il Pakistan.
La nascita di questa idea si può ricondurre a diversi fattori. L’ansia crescente tra la popolazione musulmana in India riguardante la loro minoranza rispetto alla popolazione induista, unite a preoccupazioni sull’influenza che avrebbero avuto sulla politica futura del paese indipendente. La Lega musulmana, fondata nel 1906 con l’obiettivo di tutelare gli interessi musulmani, guadagnò rapidamente terreno grazie alla figura di Jinnah, un avvocato brillante e carismatico.
Jinnah, inizialmente convinto della coesistenza pacifica tra hindu e musulmani, iniziò gradualmente a nutrire dubbi sulla possibilità di una società indiana veramente equa e rappresentativa per entrambi i gruppi. La crescente violenza religiosa degli anni ‘30 e la paura di essere marginalizzati in un’India indipendente dominata da maggioranze indù convinsero Jinnah che la soluzione migliore fosse la creazione di uno stato musulmano separato.
La Risoluzione Lahore fu accolta con entusiasmo dalla comunità musulmana, ma suscitò forti controversie tra gli indù e i leader del Congresso Nazionale Indiano. Gandhi, fermamente convinto dell’unità nazionale, si oppose strenuamente all’idea di una spartizione, considerandola un danno irreparabile per l’integrità dell’India.
La strada verso la nascita del Pakistan non fu priva di ostacoli. I negoziati tra il Congresso e la Lega musulmana si rivelarono intricati e spesso fallirono. La seconda guerra mondiale aggravò ulteriormente le tensioni, con la Gran Bretagna impegnata altrove e incapace di gestire la crescente instabilità politica nel subcontinente.
Finalmente, nel 1947, dopo anni di lotte politiche e negoziazioni estenuanti, l’Impero britannico decise di concedere l’indipendenza all’India. Il subcontinente venne diviso in due stati: India e Pakistan. La spartizione fu un processo caotico e violento, accompagnato da migrazioni massicce di musulmani verso il Pakistan e di indù verso l’India.
Le conseguenze della Risoluzione Lahore furono profonde e durature:
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Nascita del Pakistan: la risoluzione gettò le basi per la creazione dello stato indipendente del Pakistan, che divenne una realtà nel 1947.
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Spartizione violenta: il processo di spartizione fu segnato da violenza e disordini, con milioni di persone costrette a lasciare le proprie case e centinaia di migliaia che persero la vita.
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Tensioni religiose: la spartizione alimentò le tensioni religiose tra indù e musulmani, creando una situazione di instabilità politica nella regione che persiste ancora oggi.
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Conflitti territoriali: il Kashmir, regione contesa da India e Pakistan, divenne teatro di conflitti armati che hanno segnato decenni di storia del subcontinente.
La Risoluzione Lahore rappresenta un punto di svolta fondamentale nella storia del Pakistan e dell’India. Ha portato alla nascita di uno stato musulmano indipendente ma ha anche aperto le porte a decenni di tensioni, conflitti e instabilità. La sua eredità continua ad influenzare il futuro del subcontinente, rendendola uno degli eventi più significativi del XX secolo in Asia.